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Quasi come in pizzeria

Dite la verità….pensavate che avevo abbandonato il blog e i miei cari lettori?? E invece no! per la vostra (s)fortuna sono sempre qui (e chi mi smuove!! 😀 ). La causa principale delle mie assenze dal blog è lo studio: il periodo d’esami è arrivato (e speriamo finisca presto!!! 😥 ).
Stavolta vi parlo di una ricetta salata, ma in particolare di una ricetta tipica della cucina napoletana: la signora PIZZA!! L’impasto base è sempre lo stesso: c’è chi lo fa con il famoso lievito (o pasta) madre, un lievito molto naturale, senza lievito di birra, fatto crescere per molto tempo e che una volta attivato dura praticamente una vita….beato chi ce l’ha! E io? Beh, quando riuscirò ad avere un pò di tempo ci proverò, dal momento che deve essere molto curato, un pò come un bambino…già sto pensando all’eventuale nome da dargli..visto che in molti lo fanno, lo vorrei personalizzare anche io 😛 .
Un altro modo per fare la base, che poi è quello che maggiormente uso, è con il lievito di birra e con la lievitazione di poche ore. Ho già provato altre volte con un impasto lievitato 24 ore, e devo ammettere che il risultato è una gioia per gli occhi, per le alveolature che si formano all’ interno, e per la pancia dal momento che è un impasto molto digeribile, quindi stop alla sensazione di gonfiore. Però per questa volta la lievitazione, come già detto, è stata di poche ore: pensate che ho impastato il tutto alle ore 12.45, sgonfiare per formare le palline alle ore 14.45 e lasciato lievitare fino alle 19.30 (orario in cui ho iniziato a stendere le pizze, farcirle  e cuocerle). In questo caso la percentuale di idratazione è un pò  bassa, infatti per la quantità di acqua usata riferita alla quantità di farina, si ha una idratazione del 50%, quindi una pizza un pò  più “croccante”; per la prossima volta sono già pronta per provare con l’ idratazione al 100%….sto già studiando 😛
Le cosine da modificare/migliorare per la prossima volta sono, dunque, più alta idratazione e una minore quantità di lievito.
Ovviamente, questa volta per la cottura userò un forno appositamente creato per cuocere pizze (e non solo). Ricordate quel famoso fornetto di cui vi parlai in uno dei tanti (ma ancora pochi) articoli? BENE!! 😀 per la mia gioia è arrivato!! Dotato di doppia pietra refrattaria si può usare anche per toasts, tigelle, panini, crostate, biscotti, carne, pesce, lasagne, pizze, piadine, focacce e chi ne ha più ne metta!! Dopo aver spulciato su internet sono riuscita a trovare questo ultimo modello: G3 Ferrari, Pizzeria Snack Napoletana, con pietra refrattaria superiore removibile, ricettario (con tante ricette da cui prendere spunto) e con tanto di palette per posizionare la pizza sulla base. Ovviamente lo stesso effetto e lo stesso tipo di cottura lo potete ottenere anche semplicemente usando una pietra refrattaria da posizionare nel forno normale… una pietra naturale che permette di ricreare le stesse condizioni e temperature del forno del pizzaiolo di fiducia! Praticamente,una cosa meravigliosa!!
Ok! Dopo avervi fatti la testa a pallone con questa introduzione pubblicitaria…vi inizio a descrivere e a parlare di questa prima ricetta del 2015!! 😀 Lo inauguro proprio bene questo nuovo anno! 😛

2015-01-17 22.13.30

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