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Chiedimi una Pastiera

Dopo avervi lasciato per dicembre e gennaio a bocca asciutta, ritorno con una ricetta bella calorica. La pastiera napoletana 😛
Fino a qualche anno fa, stando ancora con i miei, era solita prepararla sempre mia madre: ogni volta che arrivava il periodo di pasqua, si chiudeva in cucina e sfornava almeno 4 pastiere per volta, tutte che passavano sotto i nostri nasi, mio di mio padre e di mia sorella, perché poi dovevano essere regalate, per aspettare almeno un altro mese per vederne una da magiare tutta per noi.
In questo caso, è stata la mia prima esperienza con la pastiera, in quanto non ho mai avuto occasione e forse anche voglia di realizzarla, avendo mia madre che ne faceva ogni volta. Mancanza di voglia perché guardavo mia madre mentre le preparava e vedevo sempre un processo lungo e faticoso, in cui davvero bisognava disporre di tempo e pazienza per realizzarla.
Nel periodo di natale, alla fine ho ritrovato il tempo e la voglia per farne qualcuna, poi se te lo chiede un cliente della farmacia non potevo che accettare la richiesta e mettermi alla prova. E’ stata quella richiesta che mi ha fatto scattare una molla dentro, quella che ormai da tempo non sentivo più scattare, un po’ per il tempo e tanto per il lavoro che mi ha travolto letteralmente ed anche fisicamente. A tal proposito, sono veramente una frana nell’ organizzazione del tempo libero (ormai poco). Dovrò rimediare. 😉

Per questa ricetta, come da tradizione di mia madre, ho frullato grano e canditi: qui i tradizionalisti legati all’ antica ricetta della pastiera potrebbero arrabbiarsi e vi capisco. La scelta di frullare il grano e i canditi è dovuta solo ad una questione di gusti, quindi sentitevi liberi di lasciare il grano e i canditi anche così come sono.

Passiamo, dunque, alla laboriosa ricetta. Continua a leggere

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Torta glassata per festeggiare

Per festeggiare i 300 mi piace della pagina facebook di Kitchen Impossible vi lascio la ricetta di questa torta di compleanno, realizzata per i 30 anni della mia dolce metà.
Si tratta di una torta che inizialmente doveva essere come base una blue velvet ma che alla fine è diventata una
light blue velvete, ma direi molto light perchè non mi andava di esagerare con i coloranti.
Quindi una base velvet, con una classica crema pasticcera e una copertura con glassa a specchio, o comunque una glassa che si avvicinava ad uno specchio…abbiate pietà ma era la prima volta.
Infine, il tutto decorato con funghi di meringhe e ciuffetti di ganache al cioccolato bianco.
La scelta è ricaduta sull’azzurro non solo per l’esplicita richiesta da parte del mio ragazzo, ma anche per richiamare i colori della sua squadra preferita, il Napoli. XD
Le dosi le ho volute raddoppiare per avere 3 dischi di velvet del diametro di 30 cm, e per avere quindi anche una torta un pò più alta, proprio come piace a me.
Pronti per specchiarvi? 😀

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La prima volta è per sempre…

Devo essere sincera, quest’anno  mi fa tutto un altro effetto guardare bake off italia in tv: questo perché mi viene da pensare che effettivamente quest’anno potevo essere al posto di qualcuno, una cosa che penso ancora di più quando vedo il ragazzo che hanno ripescato inizialmente al posto di Bartolomeo. Ebbene si, se non l’avete ancora capito, quest’anno nel mese di marzo ho partecipato al casting di Bake Off italia. È stata un’esperienza davvero molto bella e soprattutto nuova ed inaspettata. 😀
Ricordo ancora l’emozione di quando mi chiamarono per partecipare al casting, la passione che ho messo per la realizzazione della torta da presentare e l’emozione di incontrare prima di tutto il grande Knam e la dolcissima Clelia, di conoscere i ragazzi che hanno partecipato alle scorse edizioni, nonché i vincitori e meritarsi tanti complimenti per la torta che portavo perché davvero bella.  In pratica avevo attirato tante persone intorno a me con questa torta e sentirsi dire poi da Gabriele (vincitore edizione 2015), da Roberta (vincitrice edizione 2014), da Patrizia e Matteo (concorrenti edizione 2015) che era bellissima e che sicuramente sarebbe piaciuta mi ha riempito il cuore di gioia.

Scattate con Lumia Selfie

Per me avevo già vinto bake off, quella era la mia vittoria. Fu una giornata molto fredda, quindi aspettare tante ore non è stato il massimo ma quella giornata difficilmente la dimenticherò per le emozioni, le risate e le belle persone incontrate e conosciute. Chissà magari l’anno prossimo è la volta buona! 😀
Per quanto riguarda la torta, l’idea era partita più di un anno fa per decidere la decorazione e la base. Alla fine si trattava di una foresta nera, ricetta di Knam, decorata con panna montata al maraschino e colorata, funghi di meringa e cioccolato temperato ed una mousse al cioccolato senza uova….il tutto disposto in modo tale da creare una decorazione che ricordasse il tronco di un albero di una foresta fiorita però. Rispecchiava il mio stato d’animo e soprattutto quella che sono…per questo poi la scelta è ricaduta su questo tipo di decorazione.
Chissà se è piaciuta ai giudici, chissà perché non è stata scelta…tanti sono i dubbi e le perplessità. Ma resto convinta che il prossimo sarà un altro anno! 😛
Per il momento vi lascio con la ricetta della foresta nera e le decorazioni di cioccolato, poi prossimamente, se riesco a rifarle, vi lascio la ricetta delle meringhe a forma di funghetto, meringhe che tutti pensavano fossero di pasta di zucchero! XD

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Torta di laurea per una dottoressa al quadrato!

Pensavate vi avessi abbandonati? Pensavate che la pasticceria non mi interessasse più?? E invece vi sbagliate..perchè sono sempre qui, in attesa della connessione internet per pubblicare ed in attesa della cucina nella casa nuova per pasticciare e ritornare a tormentarvi con tutte le ricette!! 😀
Vi dico che questi mesi sono praticamente volati, tra il lavoro, la scelta della casa in cui stare, la scelta di mobili e l’acquisto di tutte le cose necessarie, così di punto in bianco, è stata davvero dura. Ma piano piano ce la sto facendo, con l’aiuto di tutti, famiglia ed amici, per il sostegno morale, ce la sto facendo e questo per me è davvero tanto…trovarli lì tutti nel momento del bisogno non può che darmi tanta forza.
Ormai, residente in quel di Rivalta di Torino, con tanto di certificato…aspetto la giornata di domani per la consegna della cucina, così da poter inaugurare questa piccola casetta, che per un po’ racchiuderà i miei desideri, i miei sogni e progetti che col tempo diventano sempre più grandi e più belli. Ma soprattutto la mia prima cucina, in cui potrò divertirmi e rilassarmi a creare pasticcini vari…anche per i miei nuovi vicini, molto giovani e davvero molto cordiali, simpatici e disponibili…e dove li trovo meglio di così??
Mi dicevano spesso che qui al nord erano un po’ più freddi, che non davano tanta confidenza e non erano soliti stringere amicizia perché diffidenti…ma io ho notato decisamente il contrario, già sapendo che non era fino in fondo così. E allora mi sono trovata con i clienti che a lavoro mi portano creme catalane del caseificio di fiducia da assaggiare, con vicini di casa che sapendo della mancanza della cucina ti ospitano a casa per cenare con loro o che ti invitano ad uscire a cena e con tante altre persone che per qualsiasi cosa ti dicono “grazie” e che ti salutano anche senza conoscerti, magari solo perché sei la farmacista del posto ed è come ti conoscessero da sempre. Beh…altro che freddi e distaccati…qui ho trovato il calore di tanti amici…e spero possa continuare così, se non in meglio!! 😀
Detto ciò, vi voglio parlare di questa ultima torta, realizzata nel mese di luglio per festeggiare la seconda laurea di mia sorella in Nutrizione. La scelta della torta, della decorazione è stata abbastanza ardua, soprattutto perché pensavo di non essere in grado di realizzare stencil sul bordo e fiori con ghiaccia reale con la sac a poche e poi anche perché la pasta di zucchero non è il mio forte e non ci vado molto dietro, nel senso che alla pasta di zucchero preferisco sempre le decorazioni con ghiaccia reale, fiori in crema di burro e ganache al cioccolato..ormai mi conoscete molto bene 😛
Ma alla fine mi son fatta forza e ce l’ho fatta!! 😀 Contentissima del risultato, mi guardo in continuazione le foto, aspettando di continuare così e sperando di migliorare sempre di più, per realizzare poi il mio grande sogno.

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Iniziamo allora con la ricetta!! 😉 Continua a leggere

Prima di andare…una nuvola!

Chiamatele come volete, nuvole, fiocchi di neve, batuffoli…alla fine la sostanza non cambia.
Parlo dell’ultima invenzione dolciaria di Napoli: queste soffici brioche piccole con tantissima crema alla ricotta all’interno che quando le mordete sono un’esplosione di crema. Buonissime!!
Alla fine la ricetta è unica, nel senso che bene o male le dosi ed il metodo sono sempre le stesse.
Sono da provare almeno una volta, anche se qua già sto alla seconda volta!!
Seconda volta perchè me le hanno proprio chieste: mio zio appena ha visto le foto che avrei messo qui sul blog è quasi impazzito dicendo “No, le dobbiamo fare!!” estasiato della visione di quelle foto! XD
E allora come non accontentarlo. Ora gli ho lasciato anche la ricetta e credo sia ancora più contento! 😀
La procedura è davvero semplice! La crema è senza uova e le brioche le potete fare di qualsiasi dimensione. Io sono un pò megalomane e quindi la prima volta mi sono uscite delle bombe, non erano delle nuvole ma un’intera perturbazione XD
Inoltre, le brioche sono davvero soffici, non ho mai fatto una brioche così soffice che si scioglie in bocca!! E rimangono così anche nei giorni successivi!
Le dovete provare, assolutamente!! 😉

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Una Pizza/Focaccia e una Parigina!

Visto che vi ho riempito di biscotti e dolcetti ora era il momento di qualche cosa di rustico e salato.
Anche se dopo le feste, è d’obbligo la disintossicazione da tutte le cose ingurgitate, ogni tanto ci può stare un pezzo di focaccia con pomodoro e mozzarella e magari una fetta di parigina. 😀
La Parigina, o Francesina, è una pizza rustica che nasce a Napoli, o meglio nella zona di Afragola ed è formata da uno strato inferiore di morbida pizza/focaccia, farcita con pomodoro, prosciutto cotto e mozzarella (o provola…a vostra scelta) e coperta con uno strato di pasta sfoglia. Questo rustico ha fatto sempre parte della mia infanzia, era il tipico spuntino che mia madre comprava quando avevo fame e che ovviamente io preferivo ed amavo più di tutti!! 😛
Credetemi, è un qualcosa che crea dipendenza, per in contrasto tra la sofficità della pasta della pizza e la croccantezza della sfoglia. Ve ne innamorerete! Provare per credere. 😉
In questo caso, avevo impastato più farina in modo da non fare solo la parigina, ma anche una bella pizza/focaccia. La chiamo così, perchè da un lato ha il pomodoro e la mozzarella, e quindi ricorda il condimento tipico della pizza, ma allo stesso tempo è altissima e sofficissima come una focaccia. Quindi, decidete voi come chiamarla… per me andrebbe anche bene focaccia 😀
La lievitazione è stata abbastanza breve rispetto a quelle lunghe che di solito mi piace fare, e anche la quantità di lievito di birra è maggiore rispetto al solito, visto che da mesi ormai uso poco lievito e lunghe lievitazioni. Però ammetto che non ha dato quella sensazione di gonfiore allo stomaco, quindi va bene così..risultato accettato ed esperimento superato alla grande 😀
Proseguiamo allora con la ricetta!! 😉

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O’ rre’ e Napule… o’ babbà!

So già che in questo momento mi state maledicendo perchè con questa ricetta ho sabotato tutti i vostri buoni propositi riguardo la dieta e l’alimentazione sana ecc ecc…ma questa ricetta, ma che dico?! Questa opera della pasticceria napoletana la dovevo assolutamente condividere con voi!
Questo è il Babà!! Il dolce napoletano per eccellenza, insieme alle sfogliatelle ricce e frolle, insieme al biscotto all’amarena e alla regina pastiera e tanti altri pasticcini tipici!
E’ il dolce che fa da padrone in ogni singola vetrina di tutte le pasticcerie napoletane, col suo bel colorito bronzato, con la sua bagna tipicamente al rum che la fa brillare ed con tutte le sue forme: a ciambella, piccola o grande e a funghetto…magari spaccato al centro con panna e fragole o crema e amarene….insomma è proprio il Re di Napoli!
Eppure, se uno volesse sapere per filo e per segno la vera storia del babà, scoprirebbe che in realtà lui è nato in Polonia, come frutto dell’ira del re Stanislao Leszczinski dopo aver buttato contro una bottiglia di rum il Kugelhupf. Quindi il babà si può considerare come l’evoluzione del Kugelhupf, o comunque un suo parente stretto. Comunque sia, dopo essere nato in Polonia, si trasferisce a Parigi ma in realtà è a Napoli che viene adottato completamente dai calorosi e golosi napoletani!!
E’, inoltre, il dolce che ogni domenica regna sulla tavola di ogni famiglia napoletana dopo l’abbondante pranzo..mentre si crogiola nella sua bagna nella famosa “guantier” insieme agli altri pasticcini.
E poi, ricordate che se vi trovate a parlare con un napoletano e lui vi dirà “Si’ proprij nu’ babbà!!“, sappiate che vi sta facendo un bel complimento, paragonandovi ad un dolce buonissimo, proprio per sottolineare il vostro carattere dolce e caloroso, anche se spesso il vero significato di questa frase viene travisato e trasformato “sei proprio un fesso (cioè stupido)”, e credetemi da napoletana vi dico che non è questo il vero senso della frase.
Dopo essere cresciuta un pò anche nella casa della mia nonna paterna Rosetta, tra babà, millefoglie, pastiere, brutti ma buoni e pasterelle varie tutte da lei realizzate, condivido con voi questa ricetta di famiglia! 😀

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Il finger food del venerdì sera…con cicinielli!

Il venerdì è sempre quel giorno, oltre al lunedì, in cui dico di voler mangiare di meno…e poi non succede mai! XD
La sera della domenica sono convinta che il lunedì inizierò a mangiare sano e poco; in realtà è così..solo per il lunedì. Questo perchè poi durante la settimana mia madre si presenta con piatti più elaborati oppure le scappa qualche etto in più di pasta nella pentola dell’acqua che bolle. E allora mi rimane il venerdì per cercare di mangiare di meno…perchè poi penso che il sabato e la domenica mangerò sempre qualcosa in più, come la pizza del sabato sera o il pranzo ricco della domenica. Ecco…tutte queste premesse non valgono! Perchè? Perchè anche in questo caso arrivano mia madre e/o mia sorella che iniziano a farmi proposte indecenti o iniziano a chiedermi di fare sfizi vari.
Quello per cui optano sempre, sono le zeppole fritte!! Come si fa a dire di no?!?!? Poi soprattutto se si presenta mia madre con circa 200 g di cicinielli (o bianchetti come volete chiamarli voi) e dice…ci facciamo le pizzelle di cicinielli?! E lì non riesco a dirle no! troppo difficile da fare!
E allora, questo è lo sfizio preferito non solo di mia madre, ma anche mio, di mia sorella, di mio padre e di tutta la mia famiglia…ma penso anche di parecchi altri che non conosco! XD
E’ il solito antipasto che ti portano al ristorante quando ordini il menù di pesce (in quelli che le fanno), anche se molto spesso i cicinielli li servono cotti e conditi con sale, olio e limone (dire li adoro è troppo poco…li amo!! 😀 ). Per chi non riesce ancora a fare mente locale, si tratta di piccolissimi pesciolini che crudi sono trasparenti ma cotti diventano bianchi (da qui anche il nome bianchetti). Insomma sono i figli dei latterini che sempre fritti sono un sogno in terra…o in mare (??).
Queste pizzelle o zeppole o frittelle…sono la cosa per cui vale davvero la pena mangiare poco durante la settimana…. perchè hanno un sapore, una morbidezza e una croccantezza unica! Anche qui…provare per credere!! E qui si prova sempre XD
Comunque sia, tutta la ricetta è stata eseguita dalla qui presente…qualcuna l’ho anche fritta (per la soddisfazione di farlo), ma le altre le ho lasciate friggere a mia madre, semplicemente per un trauma, in pratica un incontro ravvicinato con olio bollente che ha lasciato il suo bel segno sul mio braccio e che ogni volta che lo guardo penso che la frittura per me è un qualcosa che è meglio guardare da lontano 😀
Chiuso questo sproloquio….vi parlo della ricetta.

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Torta fast and delicious!

Mi credete se vi dico che una torta, al cacao inoltre, così morbida e non asciutta non l’ho mai provata e fatta?!?! Ecco…credetemi! XD
Questa torta mi ha sorpresa, e mi ha resa felicissima del risultato tanto da volerla rifare, ma combinata ad altri impasti magari per una torta multistrato. Si tratta di una torta al cacao con yogurt. Il risultato è una gioia per il palato e una coccola di morbidezza!! 😀
Ovviamente, per contrastare in qualche modo quella piccola parte di amaro dovuta al cacao, l’ho ricoperta con una glassa al cioccolato bianco un pò improvvisata ma che, anche questa, mi ha soddisfatta!!
Questa la potrei considerare la torta dell’ultimo momento, per chi va di fretta e per chi ha una madre che, appunto, all’ultimo momento, vi dice che verranno degli ospiti a casa mentre avete già programmato di andare al cinema (per il nuovo film di Sergio Assisi, “A Napoli non piove mai“….che tra l’altro vi consiglio pure, una storia simpatica e leggera, un modo diverso di trascorrere il sabato sera facendosi due risate a cuor leggero 😉 ) e vi chiede di fare un dolce.
Ecco….è la torta alla velocità della luce che si prepara in meno di due ore ma che almeno vi fa fare anche bella figura! (o almeno spero sia stato così..eheheh). In pratica una corsa contro il tempo.
Veloce e deliziosa e che riesce a conquistare anche chi non è tanto affezionato ai dolci: questo mi ricorda sempre mia madre che dopo una sua dichiarazione d’amore (se così la posso definire XD ), mi ha fatto affettuosamente sorridere. “A me i dolci non piacciono tanto, sono più per il salato e per i rustici…ma i dolci di Martina mi piacciono e li mangio!
L’amore di una mamma arriva ovunque…l’amore di una figlia arriva al dolce! O forse nel dolce 😛
E dopo questa…parliamo della ricetta 😀

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Diversamente Babà!

Questa volta andiamo di rustici! Ogni tanto devo pur accontentare chi ama il salato e i rustici…eheh XD
Il babà rustico è ormai diventato parte integrante della mia famiglia: lo preparo sempre in occasioni di festa, compleanni, onomastici, pasqua, scampagnate e anche per soddisfare semplicemente le richieste di mia sorella, che si è particolarmente affezionata a questa ricetta! 😀
Ma perchè si chiama babà? Cos’ ha del babà? Eppure non c’è rhum, non c’è crema, non ci sono fragole :O !! Molti mi chiedono…Beh questo rustico si chiama babà per il semplice fatto che, una volta cotto, all’interno si presenta come il classico babà dolce, con le stesse alveolature (meglio visibili quando raffredda per bene) e presenta la stessa morbidezza. Proprio per tale motivo si mantiene morbido anche il giorno successivo, e quello ancora dopo, senza doverlo riscaldare (ma se lo fate è ancora meglio 😛 ). E poi babà, per la stessa forma! 😉 Come ripieno potete metterci quello che volete: da sempre ci metto pancetta dolce e prosciutto cotto a cubetti, scamorza, e vari formaggi grattugiati; ovviamente si possono usare anche verdure, ad esempio sarebbe da provare con gli asparagi (visto che ormai è il periodo giusto…e io li adoroooooo!!!), o con zucchine, melanzane ed altro ancora.

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Dunque, iniziamo con la preparazione di questo rustico, che delizierà il palato di grandi e piccini. 🙂 Continua a leggere